Non sono una persona che tende a stare bene. Tralasciamo i miei piccoli inconvenienti “ossei”, per quelli hanno inventato gli antidolorifici, il problema è un altro. Quale?! Non so più andare in bicicletta! Ovviamente stavo scherzando, era un modo (va bene, stupido) per dire che non riesco più a fare quelle cose che sapevo fare e che uno non dovrebbe dimenticarsi mai. Ci si può dimenticare come si va in bici?! Beh, io in un certo senso, l’ho fatto.
Ho perso tante cose per strada (vabbè, era una palestra, cambia poco) ed ho passato qualche anno a non pormi nemmeno il problema, di cosa mi fossi lasciata indietro, diciamo che avevo altro per la testa (testa, stomaco, ginocchia, cuore, forse anche reni, fegato e polmoni!). Non ci si rende conto di tutte le convinzioni che si hanno, finchè non si perdono. Ora è arrivato il momento, quello in cui fare una reale conta dei danni e a due anni e mezzo di distanza non è per niente facile, è come guardare indietro ad un mondo che non mi appartiene più. Devo farlo per cercare di recuperare qualcosa o quantomeno per capire cosa mi faceva stare così non-male.
Il mio attuale modo di essere è scaturito da “qualcosa” che (per certi versi) non è più in atto. E’ come se cercassi di difendermi da un nemico che ha ormai deposto le armi. Beh, non volendo ho centrato in pieno il punto: io sono una persona terrorizzata, ma proprio costitutivamente, per cui io tendo a cercare la protezione, non l’azione. Io, fintanto che posso, non agisco, io aspetto, finchè le opzioni si riducono drasticamente a due: re-agire o soccombere. Sono una stoica fatta male ed una cinica fallita. Io sono una contraddizione.
Ce l’avevo una coerenza…s’è svampata!!! E solo adesso, dopo che acqua sotto i ponti ne è passata tanta, tanta, tanta, sento il bisogno di ricostruirmene una. Per due anni e mezzo tutto è ruotato attorno ad un punto fisso (beh, forse non proprio “fisso”) ed il resto non aveva importanza. Per la prima volta dopo tanto tempo, sento il reale bisogno di “altro”, di una qualche identità personale. Io non pretendo di sopprimere il mio piccolo fulcro: non posso, non voglio, lo adoro; devo soltano spostarlo, decentrarlo, amalgamarlo a tutto il resto del mondo che reclama una posizione ordinata nella mia testa.
I’m just trying to come back…
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